L’EDUCATORE PROFESSIONALE è IL PROFESSIONISTA SANITARIO che in possesso di Laurea abilitante alla professione, “attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell’ambito di un programma terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficoltà” DM 520/98 (Regolamento recante norme per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale ai sensi dell’art.6, comma 3, del Decreto Legislativo 502/92). 

Con la Legge n°3/2018 si completa un iter normativo che colloca la professione all’interno di un sistema normato e ordinistico con istituzione dell’Albo Professionale.

 


 

DOVE SI FORMA

 

Il corso di laurea in Educazione professionale rientra nella disciplina della legge n. 264 del 1999 che ne stabilisce il numero programmato a livello nazionale. La prova di ammissione viene elaborata dalle singole Università sulla base delle disposizioni del Miur che ogni anno con appositi decreti ministeriali comunica gli argomenti, i programmi e il numero dei posti disponibili nei vari Atenei italiani (aggiornamento anno accademico 2019-2020).

Il corso in Educazione professionale fa parte della Classe in Professioni Sanitarie della Riabilitazione e si svolge presso le Scuole di Medicina delle Facoltà di Medicina e Chirurgia appartenente alla  classe L-SNT2, in conformità al DM 270/2004, al DI del 19/02/2009.

Attualmente il corso è attivo presso le università di:

 

ANCONA  Università Politecnica delle Marche
BARI  Università degli Studi di Bari 
BOLOGNA  Università degli Studi di Bologna
BRESCIA   Università degli Studi di Brescia
FERRARA  Università degli Studi di Ferrara
FIRENZE  Università degli Studi di Firenze 
GENOVA Università degli Studi di Genova 
INSUBRIA Università degli Studi dell’Insubria
MILANO Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano 
PADOVA  Università degli Studi di Padova
ROMA Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
TORINO Università degli Studi di Torino
TRENTO Università degli Studi di Trento  
UDINE Università degli Studi di Udine 

 


 

Obiettivi formativi e Piano di studi dell’Educatore Professionale SNT2

 

I laureati in Educazione Professionale possiedono una solida conoscenza e competenza di base sulle metodologie educative e hanno approfondito l’aspetto della riabilitazione educativa nei confronti di soggetti in stato di disagio psico fisico.

La competenza di base scientifica e sanitaria ad ampio spettro appresa al primo anno, li rende in grado di comprendere la complessità delle problematiche legate alla situazione di disagio nella quale versano i soggetti con i quali si confrontano. 

Il secondo anno di corso fornisce gli strumenti e le tecniche per sviluppare le capacità di progettazione di interventi riabilitativi.

Al termine del percorso formativo, gli Educatori Professionali saranno in grado di proporre soluzioni a problematiche di carattere riabilitativo ed educative, attraverso la realizzazione congiunta con altre professionalità, di progetti individuali. Tale obiettivo è raggiunto soprattutto attraverso le esercitazioni dei corsi dove, acquisiti gli strumenti concettuali, gli allievi vengono posti di fronte a casi concreti per i quali dovranno proporre soluzioni di tipo progettuale. 

Attraverso il confronto coi docenti, nella revisione critica delle scelte operate, si affina poi la capacità di applicare i concetti appresi, e si matura la padronanza delle tecniche applicabili nei diversi casi e la consapevolezza delle loro limitazioni. Ulteriori opportunità in questo senso sono offerte dalle attività di laboratorio e di tirocinio professionalizzante previste (1500 ore nel triennio) e, soprattutto a livello personale, dal confronto durante le supervisioni di tirocinio. 

La verifica delle capacità acquisite viene effettuata: nelle verifiche in itinere; nelle esercitazioni durante le supervisioni cliniche; in sede di esami di profitto, attraverso le prove scritte ed orali.

La frequenza dell’attività formativa è obbligatoria ed è verificata dai docenti, i quali rilasciano la relativa attestazione agli studenti che hanno rispettato i seguenti obblighi frequentando: 

  • il 75% delle attività formative complessivamente ricomprese nei corsi integrati e delle attività formative previste per l’apprendimento della lingua inglese; 
  • il 100% delle attività previste per il tirocinio professionale.

 


 

Differenze con il profilo socio pedagogico

 

Attualmente vi sono due corsi di laurea che formano due profili differenti, oltre al profilo da orario dell’ educatore, vi è quello formato presso Scienze dell’Educazione (L-19), Scuola degli Studi Umanistici e della Formazione, che prepara allo svolgimento della professione di Educatore Socio pedagogico.

Facendo riferimento ai programmi e alle opportunità messe a disposizione delle relative lauree triennali possiamo evidenziare delle disparità tra i due percorsi di formazione.

Al corso L-19 si accede tramite un test di autovalutazione obbligatorio non selettivo che implica l’accesso di studenti non proiettati verso la professione sanitaria. E’ un Professionista di educazione e formazione dell’area pedagogica, che opera in ambito educativo, formativo e pedagogico. Valuta e mette in atto interventi educativi e di supervisione, rivolti sia alla persona che ai gruppi, per tutte le fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale. Si può occupare anche di consulenza, didattica, ricerca e sperimentazione.

Il corso L/SNT2, invece, è ad accesso programmato, fattore che apporta innumerevoli vantaggi alla qualità dell’insegnamento. Ad esempio la selezione di persone realmente interessate al percorso formativo intrapreso; oppure un rapporto più diretto con i docenti, fondamentale per una buona trasmissione delle conoscenze e delle competenze in considerazione del ruolo socialmente attivo dell’Educatore professionale socio sanitario, futura professione degli studenti. Il profilo in uscita è un professionista sanitario della riabilitazione che opera all’interno di un equipe multidisciplinare. Si occupa di progetti educativi e riabilitativi nell’ambito di un piano terapeutico.

Analizzando i diversi curricula è evidente da una parte (L/SNT2) una formazione specifica composta da insegnamenti caratterizzanti e arricchita da laboratori, possibilità extracurriculari e di continuazione del percorso di studi attraverso la specialistica magistrale nell’area della riabilitazione; 

Addentrandoci nelle prospettive lavorative riservate ai due corsi di Laurea appare evidente l’asimmetricità dei due profili, che portano a definire una netta demarcazione di conoscenze e competenze.

 


 

GLI AMBITI DI INTERVENTO 

  • Dipartimento di Salute mentale: Servizi territoriali CSM, e strutture pubbliche/private di riabilitazione psichiatrica, Servizio di Neuropsichiatria infantile, Centro Territoriale autismo.
  • Dipartimento di Dipendenze patologiche: tossicodipendenze, Gioco patologico (GAP), Addiction.
  • Dipartimento di Medicina fisica e Riabilitativa: servizi territoriali di inserimento socio lavorativo, riabilitazione cognitiva.
  • Area Anziani: Residenze sanitarie e socio sanitarie.
  • Integrazione scolastica: Disabilità e autonomia, disturbi di apprendimento.

ll principale compito di una persona laureata in Educazione professionale è quello di curare il positivo inserimento o reinserimento psicosociale dei soggetti in difficoltà in area sanitaria (psichiatria, neuropsichiatria, servizio dipendenza, riabilitazione cognitiva), e area socio sanitaria (Disabilità, anziani). 

 


 

LE COMPETENZE PROFESSIONALI

 

  • PROGETTAZIONE, PROGRAMMAZIONE, ATTUAZIONE, GESTIONE E VERIFICA DEGLI INTERVENTI E DELL’ATTIVITÀ  PROFESSIONALE
  • REDAZIONE DEL PROGETTO TERAPEUTICO RIABILITATIVO
  • PROMOZIONE DELL’AUTONOMIA, DEL RAFFORZAMENTO DELLE ABILITÀ RESIDUE E DEL REINSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO
  • MONITORAGGIO DEGLI INTERVENTI
  • PREVENZIONE, CURA E RIABILITAZIONE
  • META-COMPETENZE: capacità di connettere la teoria alla pratica; capacità di agire intenzionalmente;
  • RELAZIONE TERAPEUTICA EDUCATIVA: competenza cardine che presuppone la capacità di stare nelle situazioni con duttilità; capacità di comprendere l’altro, di ascoltare in modo attivo ed empatico, di osservare, di tollerare stress, frustrazioni, fallimenti;
  • COMPETENZE PROGETTUALI E DOCUMENTALI: capacità di elaborare  progetti coerenti con l’intenzionalità educativa, i bisogni educativi e le dimensioni organizzative; capacità di documentare l’esperienza educativa e di costruire rappresentazioni orientate all’elaborazione di piani di lavoro individuali, di gruppo e collettivi; 
  • CAPACITÀ DI LAVORARE IN ÉQUIPE ED IN RETE: disponibilità al confronto con gli altri, attitudine al lavoro di gruppo, gestione delle situazioni conflittuali, stile comunicativo e presa di decisioni; costituzione del lavoro di rete
  • COMPETENZE TRASVERSALI: capacità di gestire l’imprevisto, chiedere aiuto, essere aperto e costruttivo, sospendere il giudizio, essere creativo;
  • PIANIFICAZIONE DELL’INTERVENTO RIABILITATIVO: accoglienza, anamnesi, osservazione, identificazione dei bisogni, formulazione degli obiettivi, presa in carico e realizzazione dell’intervento, monitoraggio, verifica e valutazione.
  • ATTIVAZIONE DI RETI TERRITORIALI
  • ORGANIZZAZIONE, COORDINAMENTO E GESTIONE DI STRUTTURE, SERVIZI, RISORSE
  • FORMAZIONE: identificazione dei bisogni formativi, realizzazione di programmi ed eventi formativi, svolgimento di attività didattiche e formative professionalizzanti, valutazione
  • FOLLOW UP: documentazione dei risultati della progettazione utilizzando strumenti adeguati per la loro comunicazione, anche finalizzati a progetti di ricerca; verifica degli esiti dei progetti, valutazione dell’impatto degli interventi nel tempo.

 


 

GLI STRUMENTI UTILIZZATI 

  • Relazione terapeutica Educativa
  • Progetti terapeutici riabilitativi
  • Interviste e colloqui psicoeducativi
  • Test valutativi 
  • Cartelle Clinica individuali
  • Scale di valutazione standardizzate
  • Questionari
  • Verbali riunioni equipe
  • Schede di monitoraggio
  • Diario giornaliero
  • Scrittura e documentazione professionale
  • software e applicativi
  • Pensiero critico e ragionamento clinico
  • Osservazione: tecniche di osservazione, di annotazione e di codifica
  • Colloqui formali e informali con utenti e/o famiglie

 


 

SBOCCHI OCCUPAZIONALI

Le aree in cui opera l’educatore professionale sanitario sono molto vaste e spaziano sia nel mondo del pubblico impiego sia nel privato sociale. Essi pertanto possono esercitare la loro professione presso:

  • Comunità riabilitative residenziali;
  • Servizi per tossicodipendenti;
  • Istituti di detenzione per adolescenti ed adulti;
  • Ospedali Psichiatrici Giudiziari;
  • Istituzioni educative e rieducative scolastiche e orientate a settori rieducativi speciali;
  • attività pubbliche o private orientate ai diversamente abili nel campo motorio, visivo, uditivo. 
  • Comunità alloggio e Case famiglia
  • Servizi di Neuropsichiatria Infantile
  • Centri di salute mentale
  • Centri diurni
  • Servizi per i disturbi del comportamento alimentare
  • Residenze Sanitarie Assistite e Servizi Riabilitativi geriatrici, strutture per minori, anziani, famiglie, ecc. e nella comunità per svolgere interventi preventivi, educativi e riabilitativi sul piano psico-sociale.

 


 

Riferimenti normativi

  • D. Leg. 30 dicembre 1992, n° 502: riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art. 1 della Legge del 23 ottobre 1992 N°421;
  • DM 520/98: regolamento recante norme per l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’educatore professionale;
  • Legge 26 febbraio 99, n°42: disposizioni in materia di professioni sanitarie (definizione delle professioni sanitarie);
  • DM 27/07/2000, Equipollenza titoli;
  • Legge 10 agosto 2000, n° 251: disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonchè della professione ostetrica;
  • DM 29 marzo 2001: Definizione delle figure professionali di cui all’art. 6, comma 3, del decreto legislativo 502/92;
  • Legge 1 Febbraio 2006, n°43: Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitativa, tecnico sanitarie e della prevenzione e delega al governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali;
  • Presidenza consiglio dei ministri accordo stato regioni 10 febbraio 2011: Bandi di equivalenza;
  • Decreto 22 giugno 2016, Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca “equipollenza dei titoli”;
  • Legge 8 marzo 2017, N° 24: disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonchè in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie;
  • Legge 27 dicembre 2017, n°205: legge di bilancio 2018, art. 1, commi dal 592 al 601;
  • legge 11 gennaio 2018, n°3: delega al governo in materia di sperimentazione di medicinali nonchè disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie;
  • Ministero della Salute, Decreto 13 marzo 2018: istituzione degli albi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione presso gli Ordini dei TSRM e PSTRP;
  • Ministero della Salute, Decreto 15 marzo 2018 delle elezioni degli ordini e degli albi delle professioni sanitarie;
  • Legge 30 dicembre 2018, n° 145: legge di bilancio 2019, art. 1, commi dal 517 al 542.