Oggi, 21 novembre, si celebra la Giornata dell’Assistente sanitario, una ricorrenza che trae spunto dalla storica Conferenza internazionale sulla promozione della salute del 1986 a Ottawa. In questa giornata si vuole mettere in risalto il ruolo degli Assistenti sanitari, impegnati nella prevenzione, promozione ed educazione della salute.

Maria Cavallo, Presidente della Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari, evidenzia come l’Assistente sanitario, con il suo impegno nella definizione dei profili di salute delle comunità, contribuisca a costruire solidi “impronte” per il benessere futuro, «gli Assistenti sanitari fondano da sempre il loro agire professionale e umano sul valore della promozione della salute e svolgono un ruolo cruciale nel facilitare la consapevolezza e l’autodeterminazione delle persone verso scelte orientate al benessere psicofisico, sociale e ambientale. Crediamo che attraverso l’innovazione in tutti i campi delle scienze della salute, con particolare riferimento alla prevenzione, applicata a principi di equità e appropriatezza, si possa sempre promuovere, sostenere e tutelare la miglior qualità di vita possibile della popolazione», commenta la Presidente Cavallo.

Un richiamo potente, “Con prevenzione, promozione ed educazione alla salute lasciamo il segno” incarna l’essenza di una professione nata nel 1919 – durante l’epidemia di “Spagnola”- e che continua a interpretare con modernità i principi di prevenzione, promozione e tutela della salute, influendo positivamente sulla sanità pubblica, in collaborazione con quelle private.

L’Assistenza sanitaria, intesa come cultura della salute, mira a orientare le comunità sempre più integrate e inclusive, per un impatto significativo sulla popolazione. In un’epoca in cui la ricerca scientifica sottolinea l’importanza dell’alleanza tra cultura e salute, l’Organizzazione mondiale della sanità e la Comunità europea confermano queste potenzialità, includendo questo valore nel Work Plan for Culture 2023-2026, aprendo le porte a nuove opportunità a partire dal prossimo anno.

Un futuro più sano per il Paese è a portata di mano, e il potenziale della professione degli Assistenti sanitari può realizzarsi pienamente attraverso una crescita costante del rapporto che intercorre tra questi professionisti sanitari e distribuzione demografica, con un focus su molteplici livelli:

– garantire una figura di facilitatore professionale tra gli enti sanitari locali e i presidi della salute presenti sul territorio (medici di medicina generale, farmacie dei servizi, aziende private);

– soddisfare i bisogni socio-sanitari locali nell’ambito della prevenzione primaria (vaccinazioni), secondaria (test di screening), terziaria (qualità di vita pazienti), quaternaria (prevenzione della medicina non necessaria);

– promuovere la salute, di educazione alla salute, di counselling motivazionale breve, di marketing sanitario, di risk management e di comunicazione del rischio;

– attivare una rete sentinella su aspetti critico-strategici della salute e benessere della popolazione italiana in merito a diseguaglianze socio-sanitarie e sentiment analysis tematiche (vaccinazioni, bullismo, tutela fragili, assistenza anziani e disabili);

– supervisionare funzioni e processi specifici, di primaria utilità e innovativi nell’ambito del sistema sanitario italiano, quali: processo vaccinale; processi di screening e prevenzione oncologica; funzioni di epidemiologia e di “prevenzione digitale”.

«Guardiamo avanti con fiducia, consapevoli che le “impronte” di oggi saranno i pilastri di un futuro in cui la salute sia un patrimonio condiviso da tutti» chiosa Cavallo.