Chi è il dietista?

La figura professionale del Dietista esiste da più di 50 anni in Italia e nel mondo. In Italia è definito come: “Il professionista sanitario competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione, ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari” (DM 744/94, profilo professionale del Dietista).
A livello europeo come “il professionista sanitario legalmente riconosciuto, con istruzione accademica per lo meno di livello “bachelor” (corrispondente in Italia almeno alla laurea triennale). Utilizzando approcci basati sull’evidenza, il Dietista lavora in autonomia per promuovere l’autodeterminazione e sostenere individui, famiglie, gruppi e popolazioni a procurarsi e a scegliere alimenti che siano nutrizionalmente adeguati, sicuri, gustosi e sostenibili. Il Dietista valuta i fabbisogni nutrizionali specifici per tutte le fasce d’età e li traduce in consigli e/o interventi.
Questo contribuisce a ridurre o a non peggiorare i rischi per la salute o a ripristinarne lo stato ottimale, oltre ad alleviare il disagio nelle cure palliative. Al di là dell’assistenza sanitaria, il Dietista contribuisce a ottimizzare per tutti i cittadini “l’ambiente nutrizionale”, agendo presso i governi, l’industria, il mondo accademico e la ricerca” (EFAD, The European Federation of the Associations of Dietitians). A livello internazionale come: “il professionista che applica la scienza dell’alimentazione e della nutrizione per promuovere la salute, prevenire e trattare le patologie, ottimizzando la salute di individui, gruppi, comunità e popolazione” (ICDA, International Confederation of Dietetics Associations). Possiamo inoltre affermare senza timore di smentita, che il termine Nutrizionista non identifica dal punto di vista legale/giuridico nessun professionista, né a livello nazionale né internazionale.

Ambiti di competenza e attività riservate del Dietista – DM 744/94

(a) organizza e coordina le attività specifiche relative all’alimentazione in generale e alla dietetica in particolare
(b) collabora con gli organi preposti alla tutela dell’aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione
(c) elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente
(d) collabora con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare
(e) studia ed elabora la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianifica l’organizzazione dei servizi di alimentazione di comunità di sani e di malati
(f) svolge attività didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettività e di gruppi di popolazione
(g) svolge la propria attività professionale in ambito pubblico o privato

Gli ambiti di competenza prevedono aree di autonomia e aree di collaborazione, nell’ottica interprofessionale, riferita non solo al rapporto con il medico, ma anche con gli altri professionisti sanitari. Le attività di cui ai commi a), e), f) si svolgono in piena autonomia e non richiedono prescrizione, né presenza del medico. Per quanto riguarda il comma c), l’effettuazione della prescrizione/diagnosi nosologica e l’assunzione di qualunque decisione clinica appartengono al Medico, ma gli atti successivi rientrano nella competenza del Dietista, laddove il profilo gli attribuisce l’attività di elaborazione, formulazione ed attuazione della dieta. In particolare, le prestazioni relative alla valutazione dello stato nutrizionale, alla rilevazione delle abitudini
alimentari e degli introiti ed alla determinazione dei fabbisogni nutrizionali, rientrano nelle competenze specifiche del Dietista e si svolgono anche in assenza della prescrizione medica.
Alla luce delle citate normative, il Dietista è responsabile pertanto delle prestazioni attuate in piena autonomia e ne risponde civilmente e penalmente oltre che in ambito disciplinare (legge 24/2017).

Nell’ambito clinico e preventivo il Dietista assicura il processo assistenziale della nutrizione applicando un approccio sistematico, basato sull’evidenza, standardizzato e centrato sul paziente, adottando il Nutrition Care Process Terminology (NCPT): un metodo sistematico di lavoro sviluppato dall’Academy of Nutrition and Dietetics e condiviso dalla comunità dei dietisti europei, basato sul “problem solving”, finalizzato all’impiego del pensiero critico e all’assunzione di decisioni nei confronti di problemi di salute correlati alla nutrizione. Il NCPT consiste di quattro distinti, ma correlati livelli/fasi di intervento che distinguono l’agire del Dietista: 1) valutazione nutrizionale e rivalutazione (nutrition assessment and re-assessment), 2) diagnosi
nutrizionale (nutrition diagnosis), 3) intervento nutrizionale (nutrition intervention), 4) monitoraggio e valutazione degli esiti (nutrition monitoring and evaluation). L’abilità centrale del Dietista clinico consiste nel saper coniugare nella giusta misura gli aspetti fisiopatologici, biologici e psico-sociali raccolti con la storia dietetica e nel saper utilizzare gli algoritmi predittivi, sottoponendoli al vaglio critico dei dati della storia dietetica e della composizione corporea, al fine della stima del dispendio energetico e degli altri fabbisogni nutritivi, sulla base dei quali definisce la diagnosi nutrizionale e identifica il tipo di intervento nutrizionale appropriato (piano e trattamento nutrizionale, educazione nutrizionale, counseling nutrizionale, coordinamento dell’assistenza nutrizionale).

Nell’ambito della ristorazione collettiva l’abilità centrale del Dietista sta nel saper garantire l’individualizzazione e la flessibilità dei programmi dieteticonutrizionali nel rispetto dei fabbisogni nutrizionali, nell’implementazione della comunicazione fra i diversi professionisti, gli utenti e le istituzioni, nel saper promuovere una visione globale dell’assistenza nutrizionale (aspetti clinici, igienici, economici, gestionali e formativi), nel saper coniugare gli aspetti organizzativi e igienico-sanitari a quelli nutrizionali, garantendo il miglior utilizzo delle risorse.

Nell’ambito della salute pubblica, l’abilità centrale del Dietista sta nel saper coniugare nella giusta misura gli aspetti biologici, socioculturali e ambientali relativi agli stili alimentari di una specifica popolazione, contribuendo alla formulazione della diagnosi epidemiologica e sociale necessaria per elaborare, attuare e/o implementare politiche alimentari sostenibili di cui deve comunque esserne preventivamente valutata l’efficacia o l’impatto sulla salute pubblica.

Il Dietista applica la professione in qualsiasi contesto utilizzando la pratica professionale basata sulle evidenze secondo quanto definito a livello internazionale: “Processo attraverso il quale il Dietista si pone domande, ricerca in maniera sistematica l’evidenza scientifica e ne valuta validità, applicabilità e importanza. Tali informazioni sono poi associate all’esperienza, al giudizio professionale, ai valori e alle condizioni del paziente/cliente/comunità che guidano il processo decisionale” (Evidence Based dietetics practice, ICDA 2010)

Ambiti occupazionali

  • Strutture del SSN: Servizi di dietetica e nutrizione clinica, centri, reparti e
    ambulatori specialistici per il trattamento di: malattie metaboliche cronicodegenerative, nefropatie, obesità, disturbi alimentari, patologie cardiovascolari,
    oncologiche, gastroenterologiche, ecc…, in età adulta e pediatrica, Servizi di
    assistenza domiciliare integrata, Dipartimenti di prevenzione e Servizi di igiene
    degli alimenti e della nutrizione.
  • RSA, Istituti di assistenza per anziani.
  • Ristorazione Collettiva (scolastica, ospedaliera, socio-assistenziale, aziendale e
    di Comunità).
  • Studi professionali privati in nome e per conto proprio, poliambulatori e strutture
    assistenziali convenzionate e private.

Formazione di base del Dietista e iscrizione all’albo

Il titolo di Dietista si ottiene attraverso il corso di laurea triennale in Dietistica classe L/SNT3 istituito presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia: il piano formativo
prevede 3000 ore di teoria e 1500 ore di tirocinio pratico in tutti gli ambiti del profilo. L’esame finale ha valore di esame di Stato abilitante all’esercizio della
professione. La metodologia didattica è finalizzata all’acquisizione di abilità e competenze, secondo il principio del sapere, saper fare e saper essere.
Il modello formativo è centrato sull’apprendimento e prevede un sistema di valutazione valido ed oggettivo in grado di verificare il raggiungimento degli obiettiviformativi.
Il core competence (competenze irrinunciabili oggetto della formazione), su cui si basano tutti i corsi di laurea a livello nazionale, è frutto della collaborazione tra l’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) e il Centro di Medical Education dell’Università di Genova, sulla base degli “Standard accademici per la dietetica” e degli “Indicatori di performance e requisiti di accesso alla professione del Dietista”, elaborati a livello europeo da EFAD (European Federations of Dietetics Associations). Oltre alla definizione prevista dal DM 744/94, il core competence descrive il Dietista come: “l’operatore che svolge con autonomia e responsabilità professionale, tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione in relazione ai bisogni dell’individuo e della collettività. L’attività del Dietista negli ambiti della promozione della salute, prevenzione, cura e riabilitazione è di natura tecnica, relazionale ed educativa ed è rivolta alla popolazione sana e malata. Il core competence garantisce l’omogeneità della formazione a livello nazionale. Settori Scientifico Disciplinari (SSD) caratterizzanti:
Il decreto interministeriale del 19 febbraio 2009 “Determinazione delle classi dei
corsi di laurea per le professioni sanitarie”, prevede 104 CFU caratterizzanti, di cui:

  • 30 CFU sono assegnati ai SSD di riferimento del profilo professionale e vanno a costituire l’ambito di “Scienze della dietistica” che include: MED/49 – Scienze tecniche dietetiche applicate, AGR/15 – Scienze e tecnologie alimentari, CHIM/10 – Chimica degli alimenti, M-PSI/08 – Psicologia clinica, MED/09 – Medicina interna, MED/11 – Malattie dell’apparato cardiovascolare, MED/12 – Gastroenterologia, MED/13 – Endocrinologia, MED/14 – Nefrologia, MED/38 – Pediatria generale e specialistica, MED/42 – Igiene generale e applicata, SECSP/13 – Scienze merceologiche.
  • 14 CFU in Scienze medico chirurgiche, Scienze della prevenzione e dei servizi sanitari, Scienze interdisciplinari cliniche, Scienze umane e psicopedagogiche.
  • 60 CFU Tirocinio pratico

Il peso formativo dei CFU caratterizzanti del corso di laurea in Dietistica, corrispondente a 2600 ore di formazione teorico-pratica, non trova riscontro in altri corsi di laurea di ambito nutrizionale. Per poter esercitare la professione, una volta conseguita la laurea triennale in Dietistica (classe L/SNT3), è obbligatorio iscriversi all’albo professionale istituito all’interno dell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (legge 3/2018).

Formazione post base del Dietista

Laurea Magistrale:

La formazione post base prevede la laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie tecniche assistenziali (LM/SNT3) che permette al Dietista di acquisire competenze avanzate per l’accesso alla dirigenza sanitaria (dirigenza delle professioni tecnico-sanitarie e delle strutture organizzative di dietetica ospedaliere e territoriali ai sensi dell’art. 6 della legge n. 43/06 e del DPCM 25 gennaio 2008 che ha reso esecutivo l’Accordo Stato Regioni del 15 novembre 2007, concernente la disciplina per l’accesso alla qualifica unica di dirigente sanitario), alla ricerca, alla docenza, e al coordinamento del tirocinio (nella formazione di base, complementare e permanente), fornendo una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca.

Master:

Il Dietista può conseguire:

  1. Master universitari di I livello (accesso consentito con laurea triennale) e di II livello (accesso consentito con laurea specialistica/magistrale), in ambito nutrizionale e in coordinamento (in applicazione della legge 43/06).
  2. Master universitari specialistici che forniscono competenze avanzate per le professioni sanitarie (trasversali, interprofessionali e specialistici per ogni professione) individuati dall’Osservatorio Nazionale per le Professioni sanitarie il 17 dicembre 2018 istituito presso il MIUR.

I master specialistici specifici per il Dietista sono i seguenti:

  • Dietistica pediatrica.
  • Nutrizione e dietetica applicata alle patologie.
  • Organizzazione e gestione della ristorazione collettiva.
  • Riabilitazione nutrizionale dei disturbi del comportamento alimentare.
  • Il counseling nutrizionale per la modifica dello stile di vita.

Efficacia e rapporto costo-efficacia delle prestazioni del Dietista

Studi sul rapporto costi/beneficio dell’attività del Dietista hanno dimostrato vantaggi per la comunità. 2013: Il rapporto “Cost-Benefit Analysis of Dietary Treatment” commissionato a SEO Economics Research da parte della Dutch Association of Dietitian, dimostra che per ogni euro speso in counselling dietetico nei confronti di persone obese o con patologie correlate all’obesità, la società ottiene in restituzione 14,0-63,0 € (56,0 € in termini di miglioramento della salute, 3,0 € in risparmio sulla spesa sanitaria e 4,0 € in guadagno di produttività). 2015: Il rapporto “The social costs and benefits of dietetics for malnourished patients in hospital”, dimostra che per ogni euro speso in assistenza dietetica a pazienti con cancro intestinale o polmonare, pazienti con cancro capo-collo, pazienti anziani ospedalizzati, si ottiene un vantaggio sui costi sociali pari rispettivamente a 3,08-22,60 euro per i primi, 2,40-4,50 euro per i secondi e 1,2-1,9 euro per i terzi.
I report sono frutto di un lavoro di ricerca e analisi di dati commissionato a SEO Economics Research da parte della Dutch Association of Dietitian. 2015-2018 Il progetto di ricerca supportato da ANDID nell’ambito del Dottorato di Ricerca triennale in “Governance Management and Economics”, XXXI Ciclo (Università degli Studi di Napoli “Parthenope”), dimostra gli effetti ed i benefici dell’intervento nutrizionale qualificato erogato da un Dietista in termini di outcome diretti (miglioramento dei pattern dietetici, aumento dell’esercizio fisico) e di costi diretti, indiretti e intangibili per la società (analisi costo-efficacia).

Il progetto ha previsto due studi:

  • uno studio caso-controllo ha confrontato la diminuzione dell’HbA1c tra due gruppi con e senza Dietista e il rapporto costo-efficacia (C/E). Risultati: nel gruppo di intervento l’emoglobina glicata diminuiva del 2.47 % mentre nel gruppo di controllo senza Dietista diminuiva del 0,51%. Il rapporto C/E si traduceva in un costo annuo di 15-16 € /paziente per ottenere la diminuzione dell’1% dell’Emoglobina glicata (HbA1c);
  • uno studio randomizzato e controllato ha confrontato il rapporto C/E per 7 mesi di trattamento e il corrispondente impatto sulla spesa farmaceutica tra due gruppi con e senza Dietista. Risultati: il rapporto C/E si traduceva in un costo di 13-14 €/paziente per 7 mesi di trattamento, per ottenere la diminuzione del’1% dell’emoglobina glicata. Per ottenere la stessa riduzione, l’impatto sulla spesa farmaceutica ammontava a 302 €/paziente nel gruppo di intervento, rispetto a 890 €/paziente nel gruppo di controllo senza Dietista. Un ulteriore studio ha dimostrato che i Dietisti sono più efficienti ed efficaci nel counseling nutrizionale rispetto ad altri professionisti (Howatson, A., Wall, C., & Turner-Benny, P. (2015). The contribution of dietitians to the primary health care workforce. Journal of Primary Health Care, 7(4), 324-332).

Conclusioni

Il Dietista è riconosciuto dalla legge in Italia e nel mondo come l’unicoprofessionista sanitario specificamente formato e competente per tutte le attività inerenti la nutrizione e l’alimentazione, dalla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione, in tutti i setting pubblici e privati in regime di dipendenza e di libera professione. Il suo percorso didattico e il suo curriculum formativo interamente dedicati all’ambito nutrizionale, caratterizzano e garantiscono le sue competenze, il suo approccio culturale e scientifico ai bisogni di salute delle persone e la sua missione nell’area clinica e socio-assistenziale. Il Dietista assicura l’efficacia, la pertinenza e l’appropriatezza delle prestazioni dietetico-nutrizionali in tutto il processo assistenziale della nutrizione.
Le normative concorsuali (DPR 27 marzo 2001, n. 220) consentono solo al Dietista l’accesso al SSN per l’erogazione di tutte le attività di carattere nutrizionale previste dal profilo.
L’accesso agli incarichi di funzione di coordinamento e specialistici è previsto dagli artt. 14-17 del CCNL comparto sanità del 2018 mentre gli incarichi di dirigenza professionale sono previsti dalla legge 251/2000. Il suo sviluppo di carriera prevede inoltre un’articolazione formativa post-base nell’ambito della dirigenza sanitaria, della ricerca e della specializzazione professionale.          Recenti studi hanno dimostrato vantaggi per la comunità e per l’intero sistema sociosanitario nazionale e di altri paesi europei in relazione al rapporto costo/efficacia dell’attività del Dietista e che l’intervento di counseling nutrizionale risulta più efficiente ed efficace qualora attuato dai dietisti rispetto ad altri professionisti.